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Beta Copley affronta i temi dello sviluppo adolescenziale e del suo rapporto con l'ambiente sociale da un'angolazione nuova e promettente, quella uscita dal lavoro, presso la Tavistock Clinic di Londra, di un gruppo di psicoanalisti e psicoanaliste ispirato all'opera di maestri quali Melanie Klein, Wilfred Bion, Donald Meltzer e altri. L'intuizione letteraria e la psicoanalisi, due differenti strumenti che in modo ben diverso consentono di esplorare il mondo della mente, sono qui entrambi utilizzati dall'autrice in questo affascinante studio che fonde in pari misura le intuizioni della letteratura con le prospettive psicoterapeutiche e sociali, per tracciare un quadro partecipe, vivo e variopinto del mondo dell'adolescenza. L'autrice evita l'insidia di trattare lo scritto di un artista come se fosse un caso clinico. Nelle tre celebri opere qui prese in considerazione e analizzate (Romeo e Giulietta e Molto rumore per nulla di Shakespeare, e Eugene Onegin di Puskin) sa far emergere magistralmente in primo piano, in tutta la loro vivezza ed emozione, i problemi dell'adolescenza così come ha saputo dipingerli un grande artista, evocando nel lettore personali ricordi di amori, di conflitti e di crescita, tutte emozioni che preludono alla trattazione clinica.