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L'emergere in primo piano dei concetti di Io, Sé e narcisismo è stato, per la ricerca psicoanalitica e clinica in generale, la svolta più significativa della seconda metà del nostro secolo, quella che for-se ne costituirà l'emblema più proprio. Per ricostruire il punto d'arrivo, o quello che egli giudica essere il punto di arrivo di questa rivoluzione concettuale, l'autore ritiene che il metodo più proficuo sia quello storico-genetico, consistente nel rintracciarne le origini molteplici e nell'esporle ordinatamente, in modo da dedurre, per così dire, da esse una nuova sintesi della situazione attuale. Oltre che una funzione teorica, un tal modo di procedere ha eccellenti meriti didattici, infatti l'autore espone, per la prima volta in modo organico, esauriente e caratterizzato da una profonda comprensione del 'nocciolo' delle varie teorie, la variegata nascita di quei concetti nell'opera di Freud, quindi lo sviluppo che hanno trovato nell'opera di Rank, Ferenczi, Tausk, Hartmann, Jacobson, Balint, e altri psicoanalisti della prima generazione, per poi passare al-l'esposizione delle concezioni, così diverse tra loro, dei maggiori teorici: Kohut, Kernberg, Grunberger e Lacan. Particolarmente utile è la parte finale, in cui l'autore espone gli sviluppi 'eterodossi' e quelli senz'altro non-psicoanalitici dei concetti in questione.