Tab Article
La psicoterapia cognitiva neuropsicologica ha innovato alla radice l'impianto teorico, le procedure diagnostiche e le strategie cliniche a cui si richiamavano gli altri orientamenti cognitivisti. A partire dall'oggetto di studio e di cura: non più il Sé cartesiano del primo cognitivismo, ingabbiato in un modello mentalistico che finisce per «sostituire all'esperienza il pensiero dell'esperienza», né l'Io kantiano dell'impostazione costruttivista, che categorizza il mondo secondo i propri schemi a priori, bensì l'uomo «incarnato e situato» della tradizione fenomenologica ed ermeneutica. Solo una psicologia matura, in grado di ripensare i fondamenti dell'umano - l'unità inscindibile, in ogni individuo, di processi mentali, corpo, storia e progettualità -, può dialogare con le neuroscienze, accogliendone le risultanze in una prospettiva insieme rigorosa e interdisciplinare e articolando un intervento psicoterapeutico scientificamente attendibile e formalizzabile, ma non ridotto a mero protocollo tecnico. Un compito di integrazione dei dispositivi concettuali «bio» e «psi» che Davide Liccione si è assunto qui, per promuovere una scienza della persona che non sacrifichi nulla dell'essere umano che agisce, patisce, racconta. In questa nuova edizione rivista e ampliata, il criterio della comprensibilità storica dell'insorgenza dei disturbi emotivo-comportamentali si misura con i dati clinici aggiornati alla quinta edizione del DSM, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.