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L'11 aprile del 1770, Leopold Mozart e il figlio Wolfgang, giunti a Roma, assistono alla messa nella Cappella Sistina e ascoltano il celebre Miserere di Allegri, talmente prezioso che ai musicisti era stato vietato, pena la scomunica, di far circolare lo spartito. Dopo la messa, il quattordicenne Mozart riscrive integralmente il Miserere a memoria. A partire da questo episodio della vita di Mozart, Bernard Lechevalier indaga anzitutto i meccanismi della memoria musicale. Com'è possibile memorizzare un pezzo di quindici minuti, composto di voci distinte in due cori? È un ascolto tecnico? Emozionale? Quali sono le operazioni mentali sottese alla memoria musicale?