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A differenza di altre prigionie avvenute nel corso della seconda guerra mondiale, quella dei soldati italiani in Germania, in particolare quella degli ufficiali, trovò un singolare testimone nelle macchine fotografiche. Tra la produzione fotografica realizzata nei lager, spesso frammentaria e tecnicamente non perfetta, emerge quella del tenente Vittorio Vialli, che riuscì a scattare clandestinamente nei diversi campi oltre 400 immagini, sviluppate solo a fine guerra, al rientro in Italia. Di queste fotografie si propone qui una selezione completata da immagini inedite scattate da altri prigionieri.