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L'Eurovision Song Contest è una delle più grandi e importanti manifestazioni musicali e televisive al mondo, seguita ogni anno da centinaia di milioni di persone in tutta Europa e non solo. Nato nel 1956 sull'esempio del Festival di Sanremo, vinto per tre volte da artisti italiani e per tre volte organizzato nel nostro paese, da decenni coinvolge tutti i broadcaster di servizio pubblico europei in una gara che mette a confronto tradizioni, culture musicali e modelli di entertainment anche molto differenti. Nel lungo percorso di preparazione e poi nelle serate cruciali che portano alla finale, sotto la patina spesso kitsch e sopra le righe si mettono in fila i tasselli di un'identità europea eternamente sfuggente e in costruzione. Il lungo percorso di questo show non intreccia solo l'evoluzione delle industrie musicali e televisive, ma è strettamente legato ai cambiamenti culturali, sociali, economici, politici e tecnologici. Questo libro dimostra come l'Eurovision sia lo strumento ideale per spiegare quasi settant'anni di storia europea, attraversando il dopoguerra e la guerra fredda, lo sviluppo delle democrazie occidentali, l'Est Europa postcomunista, i crescenti nazionalismi, il processo di integrazione e ricerche d'archivio, frammenti delle canzoni in gara e cambi al regolamento, legami geopolitici e dibattiti pubblici, si dipana un racconto profondo e appassionante dagli inizi alla vittoria dei Maneskin.