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Nel suo piccolo, anche il critico musicale soffre un castigo di Sisifo. Di fronte al suo reportage, alla sua recensione, al suo profilo ci sarà sempre qualcuno pronto a ricordare quella battuta famosissima, quel motto molto arguto e feroce, forse di Frank Zappa, forse di Elvis Costello, forse di Thelonious Monk. Ma in fondo conta poco chi lo disse per primo, perché quel motto - «scrivere di musica è come ballare di architettura» - funziona sempre. Il critico musicale, soprattutto quello di musica rock e pop al quale Lo Mele si rivolge, deve dunque lasciare rotolare a valle il macigno di Sisifo, e in cima alla collina preoccuparsi solo di ballare bene di architettura. Questa guida pratica e intima vuole appunto fornire un aiuto concreto per danzare con le parole, per scrivere bene di musica. Nasce dall'esperienza profonda e varia del suo autore, direttore di uno storico mensile di musica e cultura, docente di Linguaggi della musica contemporanea, e membro fondatore di un gruppo rock, i Perturbazione, che ha segnato almeno due generazioni di ascoltatori. Senza semplificazioni dannose né fumisterie ancora più dannose, Lo Mele discute e illustra con esempi significativi i vari fronti su cui il giornalista musicale si trova oggi impegnato, mantenendo un occhio attento al contesto tecnologico ed economico profondamente mutato negli ultimi venticinque anni, ma non dimentica mai che chi scrive di musica, anche professionalmente, lo fa prima di tutto per passione.