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Il romanzo di Anna Montella inizia con una premessa avvincente, l'idea di un "doppelgänger", un doppio spettrale derivante dal mito del cupo folklore tedesco con tutte le implicazioni che lo caratterizzano. Al tempo delle chat che mutarono radicalmente le esistenze di quanti sperimentarono la possibilità di mettersi in contatto con utenti diversi, il doppelgänger si identifica con il proprio e con l'altrui immaginario in chiave virtuale.