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Cara catastrofe, feroce e ossessiva, relitto di un'esistenza che si trascina e poi rivive; che crolla senza lasciare via di fuga, che mette in ginocchio ma non ancora al tappeto. Felicia Buonomo tenta di restituire alla quotidianità di una vita spietata il sangue per umanizzarla, legando le radici della sua poetica a lampi di luce che verbalizzano l'inesauribile conflitto, esercitando una funzione catartica e salvifica. Cara catastrofe, i testi vogliono dirti che non importa. Che con la poesia non ci si perde. Che sarai compresa ma mai perdonata.