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Per Nello Rosselli mancava nel panorama storiografico italiano un'opera che fosse in grado di effettuare una revisione critica di impronta liberal-democratica della storia d'Italia risorgimentale e liberale, tale da offrire una ricostruzione oggettiva del processo storico, che aveva generato l'eziologia del fascismo. Un'opera, insomma, che fosse pronta a recepire i fatti politico-sociali registratisi all'indomani dell'Unità: la formazione del movimento operaio, la sua politicizzazione e la partecipazione alla vita politica delle masse popolari. Si trattava, in realtà, di quel complesso lavoro di ricerca che Rosselli si era proposto da tempo di portare avanti e di sviluppare, che avrebbe dovuto garantire un'interpretazione pienamente liberal-democratica della storia d'Italia dal Congresso di Vienna allo scoppio della Grande guerra, diversa sia da quella del Volpe che da quella del Croce.