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I figli della decostruzione non vanno considerati come decostruttori a loro volta. Non vanno neanche visti come degli eretici della decostruzione, segnando così un rifiuto rispetto a un'eredità impegnativa. I figli della decostruzione sono tutti coloro che ereditano un modo di promesse differite e mai mantenute. Figli dei figli del sessantotto, i figli della decostruzione si chiedono se e come sia possibile essere generativi in un mondo che presenta forti asimmetrie. La via indicata dalla generatività passa per i legami. Non si tratta di ripristinare un passato non più sostenibile, né di tornare a trincerarsi dentro allo sterile culto delle identità. Si tratta invece di capire il modo con cui è possibile darsi un avvenire che sia almeno un po' migliore del presente che ci è dato vivere. Per questo è necessario porsi il problema della trasmissione di sé e delle istituzioni che fanno da garante alla stabilità delle nostre società.