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Matteo Salvini ha asservito l'organizzazione e la potenza economica di un partito storico alla sua causa. Si è presentato con una proposta politica condivisa, ben raccontata e già confezionata per il mercato mediatico. Ha proseguito il racconto dell'invasione che nacque con i primi ventisettemila albanesi sbarcati sulle coste pugliesi trent'anni or sono, l'ha smussato e rimodellato affinché non risultasse un rigurgito di razzismo, l'ha semplificato e legato ad un oscuro disegno cosicché fosse possibile individuare i colpevoli contro cui muovere guerra; in altre parole, ha scritto una storia credibile e coerente che fosse in grado di dare fondamento alla propria volontà politica. Una favola in cui si presenta come Eroe senza macchia in grado di sconfiggere i nemici: l'Unione Europea, gli immigrati, i buonisti, che nuocciono all'interesse nazionale, grazie all'aiuto del popolo leghista, esteso all'intera cittadinanza italiana. All'elettore non restava che scegliere uno schieramento: il Noi o il Loro.