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Sentivo già il formicolio. Per tenere alta la tensione, per manovrare al meglio il nuovo giochetto capitatomi dritto in mano, avrei cercato aiuti qua e là. Non solo alcol o droga, frastornato da echi di sirene voluttuose. Peggio: avrei sollevato i piedi da terra in cerca di aria più rarefatta. Lo sballo della mente che s'infila nel tunnel di una dannata ossessione. Risolvere l'intrico mi metteva in fibrillazione. . . . La natura è una grossa bugia. In rare occasioni è così. Si arriva a voler credere sia così. Si riesce a dimenticare tutto quello sforzo meticoloso per imporre una convivenza di cellule, microcosmo, istinti, spontaneità genetica, il pianeta terra che gira al largo dal paparino incandescente pronto a scudisciarla per il suo attardarsi a unirsi a lui in supernova deflagrante... Alle volte, l'esibizione passa sopra a tutto. Il mettere in scena diviene ciò che di bello esiste, senza rimandi alla persistente, onnipresente, confidente natura.