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Viaggiare non è solo spostare il proprio corpo, e "Il viaggio" narrato da Giovanni Zenna ce lo manifesta nelle diverse sfaccettature. Il protagonista sceglie un territorio geograficamente lontano ma dal fascino arcano, l'Iran, per mettere alla prova e sviluppare le proprie capacità interiori. In maniera fortuita, sarà addestrato e istruito per poter comprendere e percepire ciò che da sempre sfugge a un'interpretazione superficiale degli eventi. Mediante provvidenziali incontri con personaggi con cui ha relazioni di difficile catalogazione, e che si estendono "oltre il qui e ora", acquisirà la comprensione di circostanze e fatti alla base di inspiegabili sensazioni che lo tormentavano e sconcertavano da tutta una vita. Un romanzo con forti riferimenti autobiografici che divengono un mero espediente narrativo per una trama dagli intrecci mai scontati; una penna che sa coinvolgere in un crescendo di riflessioni che arricchiscono il lettore e lo accompagnano lì dove gli occhi impareranno a "vedere".