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Tra la fine del XV secolo e la metà del XVI secolo Firenze e Roma vedono fiorire una moltitudine di pitture sul tema del Cristo morto. Da Botticelli a Vasari, passando per i capolavori di Raffaello e Pontormo, queste magnifiche scene di compianto rimangono incomprese. Dove erano state viste? Chi erano stati i promotori? Più in generale, in che modo la rinascita di questi temi nell'Italia centrale può rivelarsi utile per chiarire un momento importante della creazione e della storia della mentalità europea del rinascimento? Questi sono i temi analizzati nel volume. Trasgredendo gli schemi degli studi di iconografia in senso stretto in favore di un approccio interdisciplinare, si analizzano le declinazioni visive di un soggetto universale come la morte di Cristo nell'ottica di un vero fenomeno storico. Pertanto, non sorprende che lo studio di forme e stili intersechi costantemente questioni fondamentali come le condizioni di esposizione e di visibilità, nonché la storia della pietà e delle istituzioni italiane alla vigilia della separazione radicale tra cattolici e protestanti. Tra antropologia sacra, reti di mecenatismo senza precedenti e affari diplomatici di alto livello, questo volume offre una riflessione stimolante sulla spiritualità, la cultura e le trasformazioni politiche specifiche di un territorio e un periodo tra i più fertili - ma anche tra i più tormentati - nella storia e nell'arte dell'Europa moderna.