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Roberto, affermato direttore d'orchestra di fama internazionale e dallo spirito altruista, sta attraversando un brutto periodo e vorrebbe cambiare molte cose nella sua vita. Si concede un anno sabbatico da trascorrere nella sua città, Milano, per riflettere sulla sua frenetica esistenza. Durante questo periodo darà vita alla sua Fondazione Musica Senza Confini, un'organizzazione senza scopo di lucro che permette di far studiare musica gratuitamente a molti giovani che hanno alle spalle situazioni disagiate. Un giorno Roberto incontra per caso, in Corso Vittorio Emanuele, due piccoli violinisti zigani che suonano come virtuosi: Livia e il fratellino Jòzsef. Scatta l'empatia che accomuna chi soffre. Roberto e la moglie Laura hanno perso una figlia; Livia non ha mai conosciuto affetti sinceri, fatta eccezione per suo fratello Jòzsef. Per difendersi dal loro dolore si rifugiano tutti nella musica, che amano più di loro stessi. Anche la bambina riconosce nello sguardo di Roberto la stessa, silenziosa, richiesta d'aiuto. Tra loro due nascerà un patto di reciproca solidarietà perché desiderano la stessa cosa: una vera famiglia.