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La profonda differenza che corre tra prigionia ed internamento, la relativa confusione che si è constata tra prigionia in guerra e internamento in pace e in guerra, le ragioni che giustificano l'adozione di questi provvedimenti da parte di uno Stato, hanno consigliato di far precedere l'inizio della serie dedicata alla Prigionia nella Grande Guerra da un volume in cui si formalizzino i diversi significati e risvolti relativi alla prigionia ed all'internamento. Il presente volume offre un panorama che non si presume esaustivo ma sufficiente per avere un quadro chiaro di questi argomenti. Il volume sottolinea anche come Prigionia ed Internamento, soprattutto, quest'ultimo, si siano sviluppati ed ampliati nel corso del secolo scorso, definito anche, il "secolo dei campi". Inoltre il presente volume riporta le ricerche attivate nell'ambito di due progetti presentati al Ministero della Difesa e da questi accettati riguardanti la Prigionia nella Grande Guerra. Tutto questo in un quadro di studio ed approfondimento della articolazione delle modalità relative alla gestione dei prigionieri nel primo conflitto mondiale. Il cittadino in armi che come soldato è chiamato, disarmato, a continuare ad essere fedele al giuramento presto in mano del nemico rappresenta un aspetto veramente degno di nota del valore militare. Aspetto da sottolineare anche alla luce che, mentre il combattente quando compie atti di valore è costante il suo riconoscimento anche tangibile, mentre il combattente disarmato, anche compie atti di abnegazione e valore, è per lo più non riconosciuto. Il presente volume è inserito nelle edizioni fuori collana dedicate alla prigionia.