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"Il diario dell'eroe" è un esperimento di scrittura, lungamente elaborato, che aspira a essere non solo "poesia", ma un amalgama in cui "prosa e poesia diventano un tutt'uno, cioè Armonia", come lo descrive lo stesso autore. Costruito attraverso memorabili serate di poesia orale, sui palchi dei rock festival e nel chiuso degli appartamenti da studente fuori sede, è il progetto sotterraneo del "guerrigliero della comunicazione" Gilberto Centi, un uomo che ha caratterizzato gli anni Ottanta e Novanta a Bologna, nutrendo come un fiume carsico tutta la creatività che è venuta emergendo in quei decenni nelle varie arti: dalle band ai performer e ai fumettisti, dal teatro alla radio, dalle fanzine e riviste di poesia ai collettivi di scrittura.