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Piero Portaluppi vola alto, come cometa sopra i rigori dello stile del '900, le prescrizioni del razionalismo e le pochezze dell'eclettismo. Un pensiero brillante e un tratto di rara eleganza gli hanno permesso di contemperare la precisione e il capriccio, e di mettere Milano in stato di veglia. Poderose centrali elettriche, delicati sans souci, lussuose case moderne, aridi restauri, divertentissimi disegni satirici ed entusiastici piani urbani recano traccia gioiosa di un lavoro che si è sempre formato nel sorriso. Ed anche se Sigfried Giedion ha parlato di "architettura fanciullesca" e Roberto Pane di "sorridente qualunquismo", persino Edoardo Persico ha riconosciuto che Portaluppi è "ricco di squisite raffinatezze" e Giuseppe Pagano ha scritto che "anche Portaluppi ha al suo attivo diverse realizzazioni ottime". Scanalature classiche, ma orizzontali, serliane accurate, ma angolari, timpani spezzati ed estreme massività hanno fatto di questo genio della decorazione un autentico liberatore della forma cui va dato il suo posto nella Storia dell'architettura.