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Il mare e il migrante sono sempre stati un binomio forte, come la loro stessa vita. O come la morte. In molti casi sono stati salvati dal naufragio, perché tra le onde non ci sono stranieri ma esseri umani. Questo libro racconta la storia senza tempo di un mare, il Mediterraneo, che per secoli è stato per i popoli migranti fonte di vita e spesso di morte. Un luogo di incontro e contaminazione tra culture, oggi attraversato da donne e uomini in fuga, spinti dal sogno tangibile di una vita migliore in Europa. È un omaggio alla cultura del "condurre a salvamento" tipica di chi naviga, messa a repentaglio da un approccio politico totalmente estraneo alla vita di mare e intriso di pregiudizi. Un'invettiva in punta di fioretto verso tutti coloro che, dal traffico vigliacco di esseri umani, traggono ingiusti profitti.