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"Popic, giovane talento della fotografia, ha saputo immaginare Venezia come pochissimi hanno saputo fare. Consapevole di non potere e non volere riprodurre la realtà, L'artista ha reinventato Venezia come in un universo parallelo. Privata dei milioni di visitatori che sciamano quotidianamente nella città e affollano quegli spazi fantastici. Popic ha affrescato una Venezia priva della forma "umano", quasi come un frutto della pura creazione divina. Non è però una Venezia assopita, ma una Venezia che guizza vitale di fronte all'obiettivo del fotografo. Ecco che nasce una visione magica di architetture e luci di assoluta e fantastica essenzialità che rappresentano il desiderio dell'artista per quella città magica".