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Tra il leggere e il sapere leggere corre la stessa differenza che tra lo scrivere e il saper scrivere. La lettura è un'attività impegnativa che richiede tempo e concentrazione mentale. Il vero lettore, scrive Spinazzola, è colui che possiede una consapevolezza adeguata dei criteri e dei procedimenti che attua prima nello scegliere un'opera, poi nell'interpretarla, commentarla, valutarla e consigliarla. Qui Vittorio Spinazzola si mette dalla parte del lettore. Il protagonista di questo scritto del critico milanese non è il generico pubblico dei lettori, ma il soggetto leggente, la persona singola, colta nel momento libero e liberatorio della lettura. La vocazione critica di Spinazzola assomiglia simpaticamente a quella del lettore al quale però egli, come specialista, traccia percorsi, indica ostacoli, immagina e ricostruisce scenari, coltiva e potenzia capacità selettive e intuitive e si diverte a indicare paradossi.