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Ventisei anni fa, un'estate in Puglia. Bea, Clara, Alice e Chiara sono poco più che adolescenti quando si conoscono in una palestra dai mattoncini rossi del liceo ginnasio di Putignano. Animate dalla stessa passione per la pallavolo, che diviene ben presto valvola di sfogo e palestra dei primi fallimenti, vivono il tempo dell'Estate, al ritmo del canto delle cicale, quel tempo che è proprio dei primi amori, delle ribellioni e delusioni, delle confidenze elargite e di quelle taciute. L'estate si sa dura una stagione e alla fine arriva l'Inverno. Metaforicamente inteso come il tempo della maturità: quell'invisibile linea che traccia un confine, che può a volte prolungarsi, che fa da contraltare alle luci e ai sogni dell'estate. Ma cos'è la vita se non un gioco fatto di contrasti? Luci e ombre si alternano fuori e dentro di noi.