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Quali sono le radici filosofiche dell'età postmoderna? Che cosa significa "crisi"? Quali categorie e figure ne sono l'espressione più significativa? Quali possibilità dischiude il cambiamento d'epoca che si verifica fra la fine dell'Ottocento e i primi trent'anni del Novecento? Sono alcuni degli interrogativi ai quali si cerca di dare risposta in questo libro. Il suo centro è la crisi tardo-moderna, declinata negli antecedenti della prima modernità e nelle categorie filosofiche elaborate lungo le linee Schopenhauer-Nietzsche-Freud e Heidegger-Jaspers. Kierkegaard, Bergson e Husserl, con incursioni nella letteratura e nella scienza, le completano; mentre il Wittgenstein del Tractatus ne costituisce una sintesi problematica. Si tratta di contenuti che, da un lato, rispondono a un'esigenza didattica; dall'altro, intendono sollecitare la riflessione su questioni che toccano l'esistenza, a cominciare dalla domanda fondamentale: perché l'essere piuttosto che il nulla?