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Era stupendo il mio vicolo, ricco di misteri da svelare e di un gioioso correre dal suo inizio alla fine, come quando il vento si imbuca e fuoriesce emulando una miriade di voci: «Questo è il mio confine, non oltrepassarlo, è pericoloso, di là non sai cosa trovi». Fortunato nasce negli anni del secondo conflitto mondiale in un paese dell'entroterra marchigiano. Le vicende della sua vita si intrecciano con le grandi svolte epocali: il dopoguerra, gli anni Sessanta e Settanta, il passaggio del Millennio, tra Roma, il Lago Maggiore e le Marche. Rapporti familiari, amicizie, amori e dolori accompagnano il protagonista nel suo viaggio alla ricerca di se stesso, tra i riflessi di quel vicolo da cui parte la sua scoperta del mondo.