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1244. Arpaïs ha solo tredici anni quando fugge dalle fiamme di Montségur. Con sé porta un antico manoscritto: l'Interrogatio Iohannis, memoria e speranza del suo popolo. Sulle rotte dei pellegrini e dei mercatanti, un lungo viaggio ha inizio; dall'Occitania fino a Fiorenza, dove tra i gigli bianchi si annidano covi di vipere e infuria il morbo dell'eresia. Arpaïs imparerà a vivere tra quelle mura, imparerà a temerle e ad amarle, come imparerà a temere e ad amare gli abitanti di quella città che ha il nome di un fiore, ma che dai suoi stimi secerne odio e rancore. Mentre le lotte tra guelfi e ghibellini imperversano e il papato complotta per annientare l'Anticristo, il canto del lupo si leva sopra il clangore delle spade, affinché la mano di una bambina possa incidere la verità sulle pagine del tempo. 1321. A Villerouge-Termenès, dal rogo dell'ultimo cataro, si leva una profezia: "Tra settecento anni, questo lauro rifiorirà". 1939. Presso la Biblioteca di Firenze il padre domenicano Antoine Dondaine riesce a decifrare un'iscrizione crittografata su un codice pergamenaceo e scopre che si tratta di un testo cataro rimasto celato per secoli. 2021. Il conto alla rovescia ha inizio.