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È notte. Una ninnananna evoca un flusso di memorie abitato da presenze spettrali ed emozioni che si stagliano come lame. Questa è la curva minima di un'onda che scava nelle crepe di ricordi sepolti, frugando tra i frammenti di un dolore disperso nel tempo. Al fondo un lungo silenzio. Gli sguardi si ritirano, le immagini si assottigliano e il rumore lascia spazio all'ascolto intimo di una voce che pulsa insistente, una vibrazione profonda e luminosa che innalza l'onda verso la sua massima ampiezza.