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Un bibliotecario cinquantenne lascia la città per rifugiarsi in una casetta in riva al mare. È al tempo stesso in fuga dal Covid e alla ricerca della tranquillità necessaria per coronare il sogno di una vita: scrivere un "grande romanzo". Tuttavia il virus e la mancanza d'ispirazione lo scoveranno anche là. Complici una solitudine opprimente e le incursioni di uno strano pescatore complottista, l'aspirante scrittore sprofonda sempre di più tra le pagine del suo improbabile manoscritto, in una folle identificazione con il protagonista. Tormentato da sogni inquieti e veri e propri deliri, si ritroverà su una nave carica di clandestini e poi su un'isola tropicale (nel bel mezzo del mar Tirreno) popolata da spie, fuggiaschi alla deriva, soldati giapponesi e camerieri coreani. Ah, c'è anche Kim Jong-Un, che ha delle teorie molto originali sulla vita e sulla letteratura. "Covid fiction" è un romanzo comico e metanarrativo, incentrato sui temi dell'identità e della confusione tra verità e finzione, che affronta strizzando l'occhio alla parodia e affondando a piene mani in un'attualità schizofrenica.