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"Nell'era dei miti e degli dèi, una donna, una dea, canta sul promontorio di una solitaria isola. È la sua vita che sta raccontando con quel triste canto d'addio. È la maledizione di quell'immortale esistenza, odiata e temuta da tutti gli uomini che solcano i mari. È quella divinità da nessuno adorata, perché nessuno protegge e tende insidie a quelli che la incontrano. Questa donna, questa dea, figlia di una stirpe maledetta di ninfe assassine, va narrando gli arcani segreti, nascosti ai mortali dietro luttuosi scogli. Rivela all'immenso mare le vite celate delle dée abitanti dell'isola, la loro tragica nascita, il loro mortifero compito, la loro drammatica sorte. Così, sulle arie delle antiche tragedie, ella intona il triste commiato con il silente coro della Natura, un coro di elementi muti ma sempre presenti, silenziosi testimoni delle bellezze e degli orrori di quella terra, dove il canto è un miele velenoso che accompagna dolcemente alla morte chi lo ascolta."