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Nazario Napoli Bruno affronta con rispetto e amore una rivisitazione di nove canti tratti dalla Divina Commedia del Sommo Dante Alighieri, rivisitazione che non è una mera traduzione, ma una trasposizione dei versi originari, nella nobile lingua napoletana, e rispettosa di rime, endecasillabi e significati. Questo audace tentativo origina dalla volontà di dimostrare che la parlata napoletana può, con tutte le debite distanze, accostarsi alla aulicità del poema dantesco, senza svilirsi e rendendo più vicino il contenuto, almeno ai giovani napoletani, a rinforzare quell'orgoglio identitario per una cultura e una storia antichissima, di cui sono eredi.