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"Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi". Questa frase di Giuseppe Pontiggia, folgorante nella sua verità, piacerebbe a ognuno dei personaggi tratteggiati da Angelo Nairod. La costante che anima ogni racconto è senza dubbio la diversità, che partendo dalla differenza genetica si trasforma, a seconda dei casi, in difformità comportamentale, culturale o sociale. Eppure la chiave di lettura per ognuno di questi racconti sta proprio nella reazione inaspettata dei protagonisti, che infondono nuovo senso al proprio stato di diversità.