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Christian Donlan conduce un'esistenza molto tranquilla a Brighton, in Inghilterra, e nella sua vita ha appena fatto irruzione la figlia, la piccola e meravigliosa Leon. Già da qualche tempo Donlan ha piccoli incidenti, per esempio manca spesso le maniglie delle porte quando cerca di afferrarle, così si rivolge a un medico e, nel giorno stesso in cui la bambina compie i suoi primi passi, il padre riceve una diagnosi terribile: sclerosi multipla, un male incurabile e progressivo. La sua esistenza subisce un mutamento radicale, a cui l'autore reagisce con inaspettata caparbietà e senza alcuna traccia di vittimismo: descrive minuziosamente la difficile convivenza con i sintomi e il trattamento, divora qualunque informazione lo aiuti a comprendere la malattia e il mondo della neurologia. Il risultato è un memoir toccante, arguto e introspettivo, in cui Donlan sfodera l'arma dell'ironia per affrontare a viso aperto gli ostacoli che si trova di fronte. La malattia perde così i contorni della tragedia, e si trasforma in una preziosa occasione per rivedere ogni cosa sotto una luce nuova: l'amore per la famiglia, lo stupore della paternità e l'emozione per una vita appena sbocciata, il gusto e la pienezza dell'esistenza. Mentre il padre declina e perde le sue capacità cognitive, la figlia fiorisce e apprende, travasando nel padre un po' del suo vigore, della sua giovinezza, della sua primavera. E lui va avanti, 'nonostante l'inverno'.