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La silloge "I versi ritrovati" rappresenta un viatico attraverso il quale è possibile ritrovare la poesia perduta dentro di noi. Nasciamo tutti artisti, e l'evidenza la possiamo scorgere nei bambini, che ostentano senza soluzione di continuità e con irrefrenabile gioia le loro innate creatività e fantasia. Queste cinquantaquattro poesie costituiscono un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca delle parole perdute e della felicità attraverso la polisemia e la fonemìa delle parole, alla ricerca dell'incanto attraverso il significato e il significante. Le poesie si rincorrono idealmente dentro un teatro, metafora della vita, in cui va sempre in scena il dubbio atavico se sia l'arte a imitare la vita o la vita a imitare l'arte.