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"Una manciata di patatine sgranocchiate in attesa che sia pronta la cena e mi ritrovo a parlare con mio marito di noi e degli altri, di cosa accada là fuori; di come tanti uomini e tante donne si lascino vivere, in balia degli eventi, delle mode, imbeccati dai media, attanagliati da una costante ansia da prestazione per sfuggire a un logorante anonimato. In questo tendere alla grandiosità fine a se stessa, alla perfezione, al successo si cerca la propria realizzazione. Sono dunque questi uomini e queste donne a impersonare la nuova "banalità del male" proprio per l'assoluta normalità, la stupida, inammissibile ingenuità di alcuni, il perbenismo e l'ipocrisia di altri. Nell'inconsapevole omologazione alla massa dalla quale sono convinti di prendere le distanze, essi si credono esseri straordinari. Evitando di giudicare e condannare, ecco che allora un'analisi scanzonata e semiseria di questa faccenda mi auguro possa risvegliare qualche coscienza sopita."