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Quando Paolo, Sara e i loro due figli, Niccolò ed Ester, si trasferiscono nel paesino di Setriano, non ci sono altre occupazioni che conoscere gli unici vicini di casa, Giorgio e Caterina, gli anziani abitanti della colonica confinante, o curiosare nella vecchia rimessa. Il loro appartamento sorge all'interno di un'antica villa il cui passato riemerge lentamente dalle foto e dai disegni che Paolo trova in una cassapanca tarlata. Per quanto Giorgio gli suggerisca in modo deciso di lasciar perdere, Paolo ne è sempre più affascinato. Nell'immaginazione dell'uomo prendono forma i vecchi tenutari della villa e il loro figlio Pietro, che secondo Giorgio somiglia moltissimo a Niccolò. Rapidamente Paolo comprende che sessant'anni prima in quella villa si è consumata una tragedia che ha delle similitudini sconvolgenti con quanto accaduto nel suo passato e presente: un unico filo teso che unisce destini antichi e nuovi.
"Il filo teso" è una storia che promette al lettore uno stato permanente di sospensione. Lo trascina in un viaggio interiore alla scoperta dei meccanismi contorti della mente umana. Mi è piaciuto perché con semplicità mostra tutta la nostra complessità. Un libro musicale, viscerale e urgente. Un'indagine profonda nella psicologia umana, realizzata senza superbia, a portata di tutti. Lettura che consiglio.