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Il Toro e il Lisca hanno all'incirca diciotto anni, una casa, un lavoro e la vita ai Blocchi, quel quartiere di periferia che negli anni li ha visti crescere, diventare più forti, imparare a menare e a ricucirsi dopo essere stati menati. I Blocchi non sono un luogo, ma sono le tante persone che li abitano, per sfortuna o per impossibilità di lasciarli. C'è Armido, il barista, uomo di poche parole ma che ancora sa riconoscere la differenza tra bene e male. C'è Rosa del secondo piano, la prima donna, quella che non si dimentica. E c'è Betty, la prostituta dolce, quella capace di amare con tutta se stessa, corpo compreso. Il Toro e il Lisca sono cani sciolti, abbandonati a loro stessi, senza nessun modello di riferimento, se non la malavita, che ai Blocchi prima o poi prende tutti. Due compagni di sventura cresciuti con la violenza nel sangue e poche regole in testa, che ai Blocchi sono nati e ai Blocchi credono di dover morire, incapaci di immaginarsi una vita diversa, migliore. Il Toro e il Lisca sono due pard, amici da così tanto tempo che forse non lo sono più così tanto, amici così vicini da ritrovarsi all'improvviso troppo lontani per capirsi ancora.