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Anno 2009, un corpo mummificato viene trovato da due agenti federali nei bagni di un centro commerciale. Qualche settimana dopo, nello stesso posto, un dirigente di una compagnia farmaceutica e uno dei due agenti che hanno trovato il cadavere vengono barbaramente uccisi in pieno giorno. Questa è Crusade, città simbolo del capitalismo statunitense, incentrata sul guadagno e lo sfruttamento. E questa è l'introduzione del lettore a una realtà cruenta, barbara, amorale e perversa. Una vera e propria degenerazione del modello americano, un inferno urbano dove le vite di personaggi grotteschi muovono gli ingranaggi di un caos organizzato, senza via di scampo, al cui posto di comando c'è la figura demoniaca del Macellaio, vero dio blasfemo di Crusade che muove i fili dei suoi abitanti, Ian Arnold Savage, colletto bianco tramutatosi in sciacallo e rapinatore; Troy Providence, un allucinato poliziotto corrotto; Raoul Blades Stone, membro d'élite della feccia cittadina, mosso solo dal denaro e dal sesso; Zed Dekker, un sadico culturista torturatore; Aaron Skoldz un disilluso ex agente di polizia roso dalla sete di vendetta verso il sistema: sono questi alcuni dei protagonisti di Crusade, un romanzo che parla di violenza e sfruttamento, una maratona che omaggia il cinema d'Exploitation, il ritratto di un'America in corsa verso un baratro di follia e autodistruzione in nome dell'avidità.