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Le norme di codice che regolano l'acquisizione della prova dichiarativa sono oggetto di prassi capaci di creare modelli probatori distanti da quelli di legge e in contrasto con i referenti costituzionali a presidio del giusto processo. L'indagine punta ad individuare soluzioni che riportino la dinamica delle evidenze orali nell'alveo della legalità, censurando ogni opzione che tradisca il codice e le fonti superiori. Mediante l'analisi della giurisprudenza di legittimità, costituzionale ed europea si sostiene l'inutilizzabilità delle prove dichiarative assunte con modalità tali da rendere iniquo il rapporto tra il giudice e le parti, per il protagonismo del primo o per una cattiva gestione dell'esame incrociato. Particolare attenzione è, poi, rivolta agli ordinamenti stranieri, al fine di esplorare il modo in cui in tre di essi (Stati Uniti, Croazia e Francia) è risolto il problema degli errori giudiziali nell'acquisizione della prova dichiarativa.