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Negli studi che si presentano in questo volume il Dante monumentale costruito durante l'Ottocento convive sempre di più, dal secondo dopoguerra in poi, con un Dante ridimensionato per entrare nei piccoli templi della cultura e del consumo domestici; un processo lungo e articolato, in cui si deve comprendere la mondializzazione del mercato librario negli anni ottanta o la rivoluzione del web all'inizio del Duemila. La memoria culturale italiana e internazionale ha costituito un patrimonio di 'citazioni' dantesche, e attraverso queste, trasformate in 'meme', il 'mito' contemporaneo di Dante è ricostruito, dilatato e manipolato. Accanto però alla omologazione prodotta dai flussi di linguaggi e di transazioni del nostro mondo resiste ancora il principio della non contemporaneità del contemporaneo (p. e., Derek Walcott alla fine del Novecento si appoggia su Dante per dare una dimensione epica all'identità caraibica). Portare in luce questi grovigli di relazioni fa parte delle sfide conoscitive che quest'opera raccoglie.