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I contributi che compongono questo vivace volume - un proficuo, fitto dialogo tra più generazioni di studiosi -, costruito anch'esso sulla convinzione che le celebrazioni per il bicentenario della nascita di De Sanctis non dovessero svolgersi con confetti e fanfare, sono prova della serietà e coerenza di un progetto scientifico e civile orientato verso altri e più alti doveri per redimere il nostro Mezzogiorno offeso; ferito a morte dalla corruzione dei potenti, dalla 'saviezza' dei trasformisti di mestiere, dalle utili scelte degli esemplari arrampicatori sociali con lo stile di un don Calogero Sedàra e dalla miseria millenaria del mondo contadino. Il libro è una proposta unitaria di lettura del Mezzogiorno rivolta con lo sguardo al futuro, informata dei mali e delle ingiustizie di un passato non ancora consapevolmente lontano.