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Sintassi e retorica: di questo si occupa prevalentemente il libro di Merida, che fissa l'obiettivo sull'oratoria sacra del Seicento e in particolare su Paolo Aresi, Giovan Battista Marino e Paolo Segneri, attraverso l'esame di opere scritte dal 1611 al 1694. Un tempo sufficiente per verificare come la scansione, il ritmo e i tempi del periodo, insieme con la religiosità, siano le note storicamente più rilevanti di una prosa che obbedisce al gusto di autori distanti dai modelli tradizionalmente consacrati, ma non per questo da relegare in un cantuccio della nostra storia linguistica. Il volume mette insieme i frutti di accertamenti diretti, talvolta nuovi, e rappresenta uno strumento adeguato per l'intelligenza del testo sacro, simbolo della civiltà letteraria dell'epoca.