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La "volontà pura" e il cammino della ragione nel suo campo di applicazione pratico, che si realizza al massimo grado nella costituzione dello stato di diritto. Ma il movimento che determina l'etica, e che dal singolo muove verso la totalità sociale, non può esaurirsi nel compito, per quanto virtuoso e importante, dell'oggettivazione dell'etica nella dottrina dello Stato. La morale deve restituire qualcosa ai singoli, in un movimento simmetrico attraverso il quale i benefici che la collettività instaura sono colti anche dai suoi membri, i singoli cittadini. Riprendendo la prospettiva di alcuni pensatori neokantiani come W. Windelband, E. Rickert ed H. Cohen, vediamo come la società più giusta abbia il dovere di garantire le necessità materiali e spirituali dei singoli, tenendo conto delle loro ragioni e dello sforzo di intere generazioni che hanno permesso la realizzazione delle civiltà più evolute. Questo discorso si potrebbe allargare alla constatazione che la società virtuosa dovrebbe raggiungere una dimensione universale, nello spirito dello scritto Sulla pace perpetua di Kant (una tale compagine potrebbe assomigliare a quella dell'odierna Unione europea).