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Alcuni aggettivi per qualificare i tipi di umorismo "letterario" presenti in questo libro di Fernando Cipriani, scritto all'insegna del buon umore. Umorismo esaltante riguardo alla figura della donna ispiratrice del poeta (Baudelaire e Saba), crudelmente spietato, fino a toccare il macabro, talora anche divertente (Villiers e Mirbeau), sorridente nella difesa dei diritti dell'animale (Mirbeau, Saba, Durrel e Primo Levi). Umorismo graffiante e ricco di trovate ingegnose, talora esilarante, perfino insolente (Buzzati), tecnologicamente puntuale e puntiglioso sui miti moderni (De Crescenzo, Barthes), religiosamente innocuo e tendente al rimprovero affettuoso (papa Francesco), poetico prima, rivoluzionario e antipoetico poi (Rimbaud). Umorismo quale espressione radicata nelle convinzioni della propria terra e nei diritti dell'infanzia-adolescenza (Vittorini, Erri De Luca, Del Giudice), scherzoso, irriverente e indisciplinato come gli enfants terribiles (Radiguet, Cocteau, Pennac, Ferrara), stravagante e ricco di varianti linguistiche quali versioni di un fatto quotidiano (Queneau), umorismo "a dritto e a rovescio", accattivante fino alla follia (Bourdaut). Questo libro è consigliato agli studenti e insegnanti ma anche a chi vuole conoscere attraverso la lettura degli umoristi la distensione, il buon umore e approfondire le tante opere citate: poesie, racconti, romanzi, saggi divulgativi e scientifici.