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Tre secoli e ventidue anni di una famiglia portoghese, gli Alvarez de Castro, arrivati da Lisbona a Roma nel 1696, vissuti tutti nel "Tridente" e da lì mai più partiti. Trecento e passa anni ripercorsi attraverso documenti, lettere, memorie orali, ritratti e fotografie a comporre la microstoria della famiglia che viaggia in parallelo con la macrostoria della loro nuova città. Dalla fine del 1600 a oggi, per nove generazioni questa famiglia vede crescere la città dai centoquarantamila abitanti del 1700 ai circa tre milioni dell'ultimo censimento, assistendo alla nascita di fantastici monumenti come la scalinata di Trinità de' Monti, fontana di Trevi, il belvedere del Pincio e la nuova piazza del Popolo del Valadier, il porto di Ripetta che verrà spazzato via dai muraglioni dei piemontesi assieme al Teatro Apollo a Tor di Nona e centinaia tra case e palazzi, cancellati per porre fine agli straripamenti del Tevere. Poi gli stravolgimenti edilizi, la creazione di nuovi quartieri fuori le mura, larvatamente iniziati nella Roma dei Papa-Re che già si era sovrapposta a quella dei Cesari, alla successiva capitale del Regno d'Italia, umbertina pretenziosa e ministeriale...