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In un mondo in cui il lavoro domina il nostro quotidiano, condizionando la stessa identità sociale, vanno emergendo nuove realtà - come le Reti di economia solidale con i GAS, i mercati autogestiti di Genuino Clandestino o i Centri di Sperimentazione Autosviluppo - che fondano la propria attività sull'autorganizzazione delle produzioni, sulla creatività sociale e sulle relazioni di utilità (non di utilitarismo) tra lavoratori produttori e cittadini critici. Grazie a questo "fare" che spesso prende la forma delle piccole cose, si sta configurando un lavoro vernacolare denso di valori, emozioni e qualità dell'esperienza. Un approccio inedito, basato su una forte istanza di autonomia, che i singoli protagonisti esprimono inventando un nuovo alfabeto, con il quale danno voce ai loro differenti modi non solo di lavorare ma soprattutto di vivere. Introduzioni di Cristina Cometti e Lucia Bertell. Postfazioni di Federica de Cordova, Antonia De Vita, Giorgio Gosetti.