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I media ci hanno convinto di vivere in mezzo al caos, in un mondo dove le forze del male imperversano senza freni. Si passa da un'emergenza a un'altra. Prima le guerre, poi i terrorismi, la criminalità organizzata, l'immigrazione, ora le pandemie. Il futuro non esiste, schiacciato da un presente miserabile che ci obbliga a vivere in una situazione di costante allarme. E senza soluzione. La paura diventa angoscia. Tutto ciò ci impedisce di prendere coscienza di un fatto basilare e di segno opposto: lo straordinario progresso della pace e della sicurezza, dovuto alle forze della solidarietà e della cooperazione, che ha fatto diminuire guerre, massacri, violenza politica, omicidi, terrorismo e poteri criminali in quasi ogni angolo del mondo, seguendo un trend plurisecolare di incivilimento. I dati parlano chiaro. Come documenta Pino Arlacchi, forte della sua straordinaria esperienza internazionale, siamo vittime di un inganno che comporta la creazione di nemici mortali e pericoli esagerati o inesistenti da un lato, e dall'altro l'oscuramento o la minimizzazione di minacce molto gravi come, per esempio, l'epidemia di morti da overdose provocata da droghe legali negli Stati Uniti dagli anni Duemila in poi, prima causa di decesso dei cittadini sotto i cinquant'anni. In questo saggio, frutto di anni di studio, che fonde capacità di analisi scientifica e tensione etica, l'autore denuncia la manipolazione delle nostre coscienze orchestrata da governi, mass media, apparati militari, e dimostra che oggi, forti dei progressi intrapresi, abbiamo le condizioni per affrontare e vincere sfide che in passato appartenevano al regno dell'utopia politica e dei sogni umanitari.