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A Venezia operarono alcuni tra i primi e più attivi seguaci di Daguerre e di Talbot e, comprensibilmente, gli storici della fotografia hanno dedicato e dedicano particolare attenzione alla città più fotografata del mondo. Eppure, nonostante ricerche approfondite e studi appassionati, è spesso difficile individuare con certezza gli autori dei dagherrotipi e dei calotipi giunti sino a noi. In molti casi, infatti, il tempo ha offuscato il ricordo di questi pionieri più ancora di quanto non abbia sbiadito le loro pur fragili creazioni. A Michele Kier (1837-1909), ad esempio, nel 1854 fu assegnato dal prestigioso "Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti" di Venezia una medaglia d'argento perché' "con lunghe ed amorose cure applicossi a perfezionare la fotografia; e triplice frutto dai suoi studj e da' suoi sperimenti ritrasse". Nonostante il prestigioso riconoscimento, che gli permise di firmarsi come "Premiato Fotografo Editore", Michele Kier è a tutt'oggi pressoché sconosciuto anche dagli specialisti del settore e il suo nome non è neppure citato nelle principali opere dedicate alla storia della fotografia in generale e a quella veneziana in particolare.