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L'avvio in apparenza assomiglia a una favola in cui una bambina di nome Melina si mette alla ricerca di un anello magico capace secondo un'antica profezia di rendere felice la sua mamma. Via via però i frammenti di narrazione, vere e proprie tavole metaforiche, illustrano, per lo più senza un ordine temporale e logico, le vicende reali e immaginarie, interiori ed esteriori, consce e inconsce, fisiche e spirituali della protagonista. Melina nel suo viaggio è affiancata, fisicamente o emotivamente, da un amico immaginario forse antagonista forse alter ego magari personificazione del dolore umano, suo specchio e sua antitesi, il misterioso Michele, al quale la bambina è legata da un'intesa che va oltre lo spazio e il tempo.