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Evocare l'esperienza della transizione di identità sessuale come destino misterioso, potenza, energia vitale, attraverso testi che la possano richiamare nei suoi significati e passaggi esistenziali più profondi, dalle sue premesse che in qualche modo possano rievocare la vita-non vita (morte) di prima della transizione dalla quale essa nasce, per seguirne poi lo sviluppo fino a quella che potrebbe essere la prefigurazione di una morte quale esito conclusivo di una vita autentica. Trasmettere quindi in particolare l'idea che la transizione di identità sessuale è il sorgere di una vita che si colloca tra due morti (una prima morte celata dietro una non-vita, una seconda morte quale termine di una vita vera e autentica). Inoltre, evocare come nell'esistenza di ogni essere umano, trans o no, la nostra identità tenda a essere fissata e cristallizzata in momenti, in passaggi decisivi, che lasciano dietro di noi tensioni irrisolte che condizioneranno per sempre la nostra vita, il modo in cui ci rapportiamo agli altri, fino a quando eventi esterni traumatici (come affrontare la morte) ci costringono a scegliere nuovamente se confermare le nostre decisioni precedenti o se metterle in discussione. E cosa è il senso della vita se non interrogarsi su ciò che ci è capitato di essere o di diventare nella nostra dimensione più intima e autentica? E quindi di avere il coraggio di tradurre anche socialmente questo destino? La vita di una persona transessuale è una delle manifestazioni più forti ed estreme del destino esistenziale e mortale di ogni essere umano. La vita di Neviana Calzolari include il percorso di transizione evocata attraverso alcuni suoi passaggi cruciali in diciassette quadri lirici.