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Angélique Arnauld, badessa bambina di Port-Royal des Champs, incendia il Seicento cattolico pretendendo di sapere, desiderare, scegliere. Disobbedirà al padre e al re. Al dio utile al potere. Giudicata eretica e rivoluzionaria, onorerà il silenzio del chiostro studiando, scrivendo, pensando con le sue compagne. Crederà solo con la ragione. Liberamente ispirato alla figura di Angélique Arnauld e alla sua straordinaria vicenda di donna, prima che di religiosa, il romanzo intreccia storia e riflessione filosofica sulla conoscenza, il desiderio, l'autonomia, l'uguaglianza. Parole blasfeme a quel tempo per una donna, che animarono la questione femminile nell'Europa della controriforma disturbando il potere e i suoi privilegi, fin quando la comunità verrà dispersa e il monastero raso al suolo. Un'esperienza personale e collettiva di cui sopravvive il senso profondamente umano di ricerca di sé e desiderio dell'altro.